Web success stories
giugno

Wikipedia

La storia dell’enciclopedia più letta al mondo


Chissà se i sogni illuministi di Diderot e D’Alambert erano talmente ambiziosi da immaginare cosa sarebbe diventato il concetto di enciclopedia ai nostri giorni. Certamente sarebbero entusiasti di come Wikipedia abbia saputo rendere reale l’utopia di un sapere accessibile e condiviso, 3 secoli dopo.

Oggi Wikipedia è tra i 10 siti più visitati al mondo, l’unico senza scopo di lucro.
Tralasciando le origini storiche del concetto di enciclopedia, Wikipedia trova le sue radici in un altro progetto: Nupedia.
È il 2000 e Jimmy Wales, per gli amici Jimbo, ha già fondato Bomis, un portale di ricerca per musica pop. Il web sta iniziando a diffondersi in tutto il mondo, le potenzialità della rete sono evidenti, nascono nuove opportunità e Wales decide di intraprendere un nuovo progetto.
Nupedia non è altro che l’embrione da cui nascerà Wikipedia.

Un'enciclopedia libera e ambiziosa, che si propone di rivoluzionare la condivisione dello scibile umano.
Consultabili esclusivamente online, i contenuti sono scritti da professori ed esperti, che gratuitamente contribuiscono alla crescita e all’aggiornamento dell’enciclopedia. Un solo dipendente: Larry Sanger, che dopo un dottorato in filosofia intraprende la carriera di capo redattore in Nupedia.

Nonostante l’idea iniziale non si discosti fortemente da quella che è alla base di Wikipedia, l’azienda fa fatica a decollare. In un anno il portale si arricchisce di soli 12 articoli, troppo pochi per ambire al titolo di enciclopedia.

Il cambio di rotta e la nascita di Wikipedia

Larry e Jimmy non abbandonano subito Nupedia, che verrà chiusa definitivamente nel 2003, ma sono consapevoli che per poter creare una vera enciclopedia libera, accessibile e capace di crescere con il contributo di tutti, devono rendere più veloce la redazione dei contenuti.
Il risultato è Wikipedia, che dal 15 gennaio 2001 permette a tutti gli utenti, senza particolari processi di revisione, di aggiungere, modificare o arricchire i contenuti, collaborando in modo alla crescita dell’enciclopedia.

Interessante e significativa la scelta del nome Wikipedia, che oltre a basarsi sul concetto di “wiki”, applicazione web che permette la creazione, la modifica e l'illustrazione collaborativa di pagine all'interno di un sito web, si rifà anche all’etimologia di questo termine, preso in prestito dal linguaggio hawaiano, in cui wikiwiki significa veloce, rapido.

Una crescita senza pari

Dare a tutti la possibilità di modificare e contribuire in modo rapido e democratico alla creazione delle voci, fa sì che Wikipedia abbia subito un successo incredibile.

La prima voce inserita è Hello World, un omaggio all’informatica.
Rapidamente il numero cresce, raggiungendo il traguardo dei primi 20mila contenuti inseriti solo nel primo anno.
La crescita iniziale non è dimostrata unicamente dal numero di voci, ma anche dal fatto che, nemmeno un anno dopo la messa online, l’enciclopedia è disponibile in otto lingue: inglese, italiano, francese, tedesco, catalano, spagnolo, svedese e portoghese.
Il successo del primo anno non accenna ad arrestarsi: il numero di voci presenti nel database continua a crescere esponenzialmente e continuano a fiorire edizioni locali.

Nel 2004 Wikipedia è disponibile in 100 lingue, quattro anni dopo, il Guinness dei primati la elegge enciclopedia più grande al mondo.
Sono più di 300 le lingue in cui è possibile consultare Wikipedia nel 2020, mentre le voci presenti nel database superano i 53 milioni (Fonte: https://meta.wikimedia.org/wiki/List_of_Wikipedias/it).

Wikimedia foundation e le iniziative collaterali

Nello stesso anno in cui Nupedia chiude i battenti, vede la luce Wikimedia foundation, fondazione senza scopo di lucro voluta da Jimbo per gestire Wikipedia e i progetti ad essa collegati.

All’enciclopedia negli anni si sono aggiunte nuove iniziative: come Wikizionario, nata nel 2002 con lo scopo di creare un dizionario governato dalle stesse logiche “wiki”, Wikiquote, che raccoglie le citazioni delle celebrity, o ancora Wikibooks, collezione di pubblicazioni non soggette a copyright.

Oltre a detenere tutti i diritti ceduti da Wales in fase di costituzione, la fondazione ha lo scopo di garantire che la gestione dei contenuti presenti su Wikipedia sia affidata agli utenti e di trovare i mezzi, economici e non, per permettere al progetto di continuare ad esistere.
Da sempre Wikipedia non ospita pubblicità e sopravvive grazie alle donazioni degli utenti, ai finanziamenti pubblici e ai contributi di altre società.

Dal 2014 Lilia Tretikov, esperta di IT, è alla guida della fondazione.
La sua visione è ascrivibile in una dichiarazione fatta dalla stessa Lilia:“La conoscenza, come l’aria, dovrebbe essere libera”.

Il segreto del successo di Wikipedia

È lo stesso Jimmy a svelare il segreto del successo della più grande enciclopedia open source mai realizzata.
Nell’intervista rilasciata a Business Insider nel 2010 Wales dichiara:“La chiave del successo è avere fiducia nelle persone e dare loro gli strumenti con cui poter realizzare ciò che desiderano. Le persone non sono né cattive né pazze e desiderano davvero fare qualcosa di cui possano sentirsi fiere, quindi il punto è dare loro gli strumenti per riuscirvi”.
Wikipedia è uno degli esempi più lampanti di come Internet possa essere un luogo meraviglioso, una piattaforma di condivisione di conoscenza, democratica e abilitante, attraverso cui costruire valore.
Da questa storia possiamo imparare molto e riflettere su alcune opportunità.
In primis è evidente come la collaborazione permetta di raggiungere risultati ambiziosi, quando ognuno contribuisce in modo positivo e con le sue conoscenze.

Un altro aspetto non trascurabile è come un prodotto che coinvolga gli utenti attivamente nella sua realizzazione, li faccia sentire parte di qualcosa, trasformandoli in ambassador per l’azienda. E sappiamo quanto il passaparola sia efficace.
Infine, l’ultima lezione che possiamo imparare è che a volte basta cambiare un piccolo aspetto di un’idea per trasformarla da un fallimento a un successo.