Il 17 dicembre 2023 scade il termine per il recepimento del d.lgs. n. 24 del 10 marzo 2023 o normativa “Whistleblowing”, in attuazione della Direttiva (UE) 2019/1937, per le imprese che hanno impiegato tra i 50 e i 249 dipendenti nell’ultimo anno.

Il 17 dicembre 2021 era invece scaduto il termine per il recepimento della nuova normativa, la quale è stata recepita in Italia il 9 marzo 2023. Dal 15 luglio 2023 era scattato l’obbligo di predisporre canali di segnalazione a carico dei soggetti pubblici, dei datori privati che hanno impiegato una media di almeno 250 lavoratori e per tutte quelle aziende che adottano il “Modello organizzativo 231”.


Direttiva "Whistleblowing": aree di interesse

Ricordiamo che la Direttiva recepisce “la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali”.

Tra le varie indicazioni, sono 4 le principali aree di interesse per le aziende:

  1. una piattaforma di segnalazione sicura
  2. il trattamento dei dati personali
  3. i canali di segnalazione
  4. le sanzioni

Piattaforma di segnalazione

Le aziende sono obbligate a dotarsi di una piattaforma di segnalazione sicura, che protegga la riservatezza dell’identità e i dati personali di chi denuncia condotte illecite.

Le segnalazioni dovranno essere gestite tramite software che utilizzano sistemi crittografici, capaci di garantire la riservatezza dell’identità di chi segnala, della persona coinvolta e del contenuto della segnalazione stessa.

Conformità con il GDPR

Il trattamento dei dati personali e la documentazione inerente alle segnalazioni dovranno essere gestiti rispettando le regole e i principi del Gdpr.

Altri canali di segnalazione

L’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) consiglia caldamente di utilizzare la piattaforma di segnalazione, ma oltre a questo, potranno essere utilizzati altri canali a cui ricorrere in casi particolari:

  • il canale interno (nell’ambito del contesto lavorativo), da utilizzare di norma,
  • il canale esterno (sito anticorruzione.it dell’Anac),
  • la divulgazione pubblica,
  • la denuncia all’Autorità giudiziaria.

Sanzioni

Le nuove norme dovranno essere attuate in maniera effettiva. Sono previste sanzioni dall’ente di controllo dell’Anac, che variano da 10mila a 50mila euro, nei seguenti casi:

  • mancata dotazione di canali di segnalazione,
  • mancata adozione di procedure per l’effettuazione e la gestione delle segnalazioni,
  • sussistenza di condotte ritorsive.

Inoltre, le aziende devono tener presenti le multe applicabili per le violazioni del Gdpr.


Principali segnali di violazioni

Gli scenari sono tanti e diversi, ma molto spesso le segnalazioni interessano questi ambiti:

  • Corruzione
  • Discriminazione e molestie sul posto di lavoro
  • Violazioni della legge e reati penali
  • Violazioni dei diritti umani
  • Corruttibilità attiva e passiva
  • Mala amministrazione o mala gestione
  • Insider trading
  • Uso improprio dei dati


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