Abbiamo trascorso decenni a scrivere le più disparate ricerche online, attraverso un linguaggio innaturale composto di parole chiave digitate evitando le stop word. Allo stesso modo abbiamo imparato a realizzare siti web che attraverso quelle stesse parole sapessero farsi trovare.

Fino a poco tempo fa questa era l’unica opzione per poter interrogare i motori di ricerca, ma negli ultimi anni il modo in cui cerchiamo online si sta trasformando in maniera irreversibile.

Sono due i macro trend che stanno riscrivendo le regole dell’online search ed entrambi si basano su azioni molto più naturali per l’essere umano: parlare e guardare.
Ed è proprio su queste semplici attività che si basano la Vocal Search e la Visual Search.

Con la nostra voce possiamo interagire con lo smartphone e parlare con gli assistenti vocali installati sui nostri device, allo stesso modo possiamo fotografare qualsiasi cosa in qualsiasi momento e fruire immagini di tutti i tipi, siano esse online o sul nostro tablet.

Cercare attraverso i sensi sta diventando sempre più semplice ed essendo questi linguaggi più naturali per l’uomo è facile intuire con quale velocità le regole della ricerca online saranno riscritte.
Anche la SEO deve tenerne conto, imparando a trarre profitto da questi nuovi modi di interrogare il web.

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Vocal Search, naturale come parlare

Era il 2011 quando Apple presentava Siri al mondo, da allora sono passati 9 anni e si prevede che nel 2020 il 50% delle ricerche online siano vocali (Fonte: quoracreative.com).

Un’altra determinante è stata la recente introduzione di BERT che ha apportato importanti modifiche all’algoritmo di Google, permettendogli di comprendere le informazioni contenute nel linguaggio naturale (ne parliamo in questo articolo). Con la sua capacità di interpretare meglio le richieste dell’utente, la ricerca vocale permette di rispondere in modo più preciso, offrendo risultati di qualità sempre più coerenti e interessanti per l’utente finale.

Come sfruttare la ricerca vocale

In termini SEO la ricerca vocale offre spunti e opportunità, purché i contenuti presenti sul sito siano realmente di qualità e utili per l’utente.

Per prima cosa è doveroso tener presente che le query sono simili al linguaggio parlato e le richieste sono esplicitate, pertanto per intercettarle è necessario lavorare sulle keyword long tail, meglio se sotto forma di quesito.

Secondariamente i testi dovranno contenere risposte brevi e dirette a domande specifiche, che dovranno essere inserite anch’esse come titoli dei paragrafi.


Visual Search, immagini che parlano

Dalla ricerca per immagini introdotta da Google nel 2001 la tecnologia ha fatto passi da gigante, basti pensare che oggi è possibile trovare le informazioni online su un oggetto semplicemente inquadrandolo con lo smartphone grazie ad app come Google Lens.


Meno incredibile, ma comunque molto usata, la possibilità di effettuare delle ricerche partendo da elementi visuali, utilizzati al posto delle parole. Si può così trovare ispirazione in risultati che contengono immagini simili o uguali a quelle usate come query.

Questo modo di cercare sta prendendo sempre più piede, merito anche di social come Pinterest che sulla ricerca per immagini ha fondato il proprio business.

Si prevede che nel 2027 il mercato della ricerca per immagini varrà 28,470 milioni di dollari, contro i 6,669 del 2018 (Fonte: Globalnewswire.com).

Un’opportunità da non lasciarsi sfuggire.



Come sfruttare la ricerca visiva

Oltre a tutte le buone pratiche già conosciute per ottimizzare le immagini in chiave SEO, come tutti i metadati che ci aiutano a descrivere il contenuto visivo, ci sono un paio di accorgimenti che è bene ricordare.

Per prima cosa sono preferibili immagini originali per essere riconoscibile e fornire un contenuto visivo unico. Le immagini stock sono da evitare.

Mantenere una coerenza estetica e semantica tra le immagini presenti sul sito aiuta a farlo percepire come di qualità.

Inquadrare in modo chiaro e facilmente riconoscibile gli oggetti, evitando immagini con troppi elementi facilita la lettura delle immagini da parte dei motori di ricerca.


Un’evoluzione che non dovresti ignorare

Il costante miglioramento delle tecnologie e la velocità di cambiamento a cui il web ci ha abituato, offrono continuamente nuove opportunità, ma allo stesso tempo richiedono una capacità di adattamento repentina, che non sempre è semplice sostenere autonomamente. Le competenze richieste mutano e aumentano, come le possibilità di ottenere visibilità e risultati.

In uno scenario dinamico e mutevole come questo, ci sono evoluzioni come quella della ricerca online che assomigliano più ad una rivoluzione. Per questo non dovrebbe essere ignorata.

Investire in un cambiamento che certamente modificherà il modo in cui le persone, quindi il target, cercano le informazioni online, e le trovano, diventa imprescindibile per una realtà lungimirante. Il miglior modo per farlo è avvalersi di professionisti che sapranno approcciare i nuovi linguaggi di ricerca, creando contenuti di valore che non si basino più unicamente su parole chiave, ma che sappiano rispondere a domande ed esigenze sempre nuove.

Il futuro della ricerca online è già iniziato, il tuo sito è pronto a farsi trovare?

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